Chi non ha mai sognato di sposarsi in un luogo paradisiaco, magari su una spiaggia, a piedi nudi sulla sabbia? Il matrimonio all’estero non è un sogno irrealizzabile, ma al contrario potrebbe essere anche un modo per risparmiare tanti soldi e tanto stress: prima di tutto perché gli invitati che parteciperanno al viaggio saranno solo pochi intimi e secondo perché la gioia del matrimonio proseguirà senza interruzione direttamente con il viaggio di nozze!

Qualunque sia la destinazione scelta per giurarsi l’eterno “si” è bene sapere che ci sono delle regole da rispettare. Alcune destinazioni per esempio richiedono una permanenza minima di soggiorno prima di sposarsi: se volete sposarvi in Francia è necessario viverci per almeno 3 mesi. Se avete ferie più corte, ci sono paesi che richiedono di arrivare una settimana prima del matrimonio, questi includono: Grecia, Portogallo, Seychelles, Mauritius, USA, Canada, Messico, la maggior parte dei Caraibi, la maggior parte dell’Africa, Australia, Nuova Zelanda, Bali e Sri Lanka. La lista delle destinazioni dove possono sposarsi persone dello stesso sesso include invece USA, Canada, alcune isole dei Caraibi, Messico, Portogallo, Sudafrica.

E la burocrazia?

È bene specificare che esistono tre tipi di cerimonie all’estero:

cerimonia simbolica: in questo caso non c’è bisogno di alcun documento in quanto si tratta semplicemente di una promessa tra gli sposi, senza alcuna validità legale. Spesso questo tipo di cerimonia è utilizzata per festeggiare un anniversario o per rinnovare una promessa di matrimonio.

–  matrimonio civile: per essere valido in Italia deve essere celebrato da un italiano o da un’autorità del posto, seguendo le leggi di quel paese che ovviamente non devono essere in contrasto con quelle italiane. Una volta rientrati in Italia, basterà registrare il matrimonio per risultare ufficialmente sposati. Non si potrà però effettuare la divisione dei beni, perché è possibile richiederla solo nel nostro paese (e solo in un paio di altre mete: Isole Cook e Mauritius), ma il problema è risolvibile con un atto notarile una volta rientrati in Italia. Ecco i documenti necessari per sposarsi all’estero con una procedura civile:

-certificato di nascita dei due sposi

-stato civile

-eventuale certificato di divorzio o vedovanza

-passaporti.

È comunque sempre indicato contattare l’ambasciata per conoscere le regole specifiche della destinazione scelta.

matrimonio cattolico: in questo caso serviranno l’autorizzazione del proprio parroco, i certificati di battesimo e di cresima degli sposi e l’attestato di frequenza del corso pre-matrimoniale. In pratica il rito verrà celebrato  in una diocesi diversa dalla propria, ma sempre con un prete cattolico, e nella lingua del Paese scelto.

Infine non dimenticatevi di organizzare il tutto con largo anticipo perchè ci vorranno almeno 3 o 4 mesi per preparare le varie pratiche. Sposarsi all’estero non è così difficile come può sembrare ma se la burocrazia vi spaventa, non dimenticate che esistono anche tour operator specializzati a cui rivolgersi e che faranno tutto per voi, come WeddingParadise.com,  il primo operatore in Italia specializzato esclusivamente nell’organizzazione di matrimoni ai Tropici, primo per anno di inizio della sua  attività,  per numero di destinazioni proposte e numero di matrimoni organizzati. Sul sito potrete consultare alcune proposte di viaggio, come ad esempio Matrimonio + Tour del Messico a partire da €1870 a coppia, esclusi i voli.

Anche un fai-da-te però non è impossibile! Anzi, in questo caso l’opzione più semplice è quella di organizzare tutto tramite l’hotel: molti resort nelle mete più romantiche come i Caraibi, dispongono dei propri wedding planners che possono organizzare tutta la cerimonia per voi, come le strutture Sandals Resorts. Sul sito è possibile richiedere un preventivo e se si vuole includere anche il matrimonio nel pacchetto, basta selezionare l’apposita casella ed un wedding planner si metterà direttamente in contatto con voi per discutere di tutti i dettagli.